MONTEPAONE
Il nome “Montepaone” deriva dal latino “Mons Pavonis”, cioè Monte del Pavone, probabilmente perché un tempo in questa zona si allevavano questi variopinti uccelli. La cittadina sorse sulle rovine dell’antica Aurunco, di cui però non si conosce con certezza la data di fondazione. Storicamente i primi nuclei abitativi si svilupparono sul litorale ionico dove si ebbero formazioni etno-culturali diverse, influenzate dalla cultura dei primi navigatori Micenei e dei Bruzi. Fu colonia greca e ivi approdarono i Romani, che sulle coste ioniche si scontrarono con i Cartaginesi di Annibale.
Il lungomare
Come tutti gli abitanti degli insediamenti costieri, intorno all’anno mille si spostarono verso l’entroterra, sia per la difendibilità della posizione che per avere più tempo per organizzare una forma di difesa. Di Montepaone con il suo nome attuale si cominciò a parlare nel 1094, quando Ruggero il Normanno cedette alla Certosa di Serra San Bruno i villaggi di Arunco, odierna Montepaone, Montauro e Olibano, odierna Gasperina. Da questo momento in poi l’agglomerato verrà chiamato Montepaone e non più Aurunco o Monte Pavone. Con i Normanni il paese conobbe un periodo di discreta tranquillità e di crescita culturale grazie al fiorire degli scambi commerciali. Successivamente il territorio venne frazionato dai Francesi in baronie e feudi. Nel 1875 sorse la frazione di Montepaone Lido.
Interno ed esterno di Palazzo Cesare Pirrò
Montepaone conserva ancora intatto il fascino del borgo medievale, come testimoniano i vicoli e le piazze ancora oggi principale luogo di incontro per residenti e villeggianti. Piazza Immacolata è particolarmente suggestiva e significativa per la presenza dell’Olmo, un albero che per i montepaonesi rappresenta “L´Albero della Libertà”, l’emblema del passaggio dalla tirannia alla presa di coscienza collettiva dei diritti civili. Nel borgo antico sorge la Chiesa di Maria S.S. Immacolata risalente al XVI secolo. L’edificio venne ricostruito dopo il terremoto del 1783 e conserva una tela del Seicento, raffigurante la Madonna del Rosario attribuita ad Ippolito Borghese. Del XV secolo è Palazzo Cesare Pirrò, che fu proprietà della Certosa di Serra San Bruno fino al 1806, anno in cui poi entrò in possesso dei Francesi. In passato era considerato Palazzo dei Padri Bruniani. Lasciato per disposizione testamentaria ai più poveri, fu parzialmente utilizzato come Casa della Carità e, infine, destinato a sede municipale. All’interno un busto marmoreo ricorda l’illustre cittadino. L’antica strada che, storicamente, collegava i territori di Montepaone, Montauro, Gasperina, Stalettì e di altri paesi viciniori con la Grangia di Sant’Anna e col sistema dei mulini ad acqua posti a valle, è chiamata La Via dei Mulini.
E’ un tracciato lungo 568 metri; un tempo si sviluppava a gradonate per equilibrare l’eccessiva pendenza del terreno ed era pavimentato con basoli di granito.
La via dei mulini
A circa 7 Km dall’abitato collinare, sul litorale ionico, si incontra la più moderna frazione di Montepaone Lido, diventata un centro turistico balneare che nel periodo estivo attira un gran numero di turisti italiani e stranieri. Caratterizzata da spiagge bianchissime e acque limpidissime, Montepaone è una delle mete preferiti dai turisti di tutta Europa. Località ideali per famiglie in cerca di paesaggi paradisiaci per trascorrere vacanze all’insegna del relax e del divertimento, visti anche i numerosi locali presenti.
Esterno ed interno della Chiesa dell’Immacolata
Testi e immagini sono tratti dalla pubblicazione “Le Terre del Sole“. Foto di Giuseppe Burdino.