GAGLIATO

Gagliato è un pittoresco centro collinare che si affaccia a terrazza sul mare di Ulisse. Le sue origini s’intrecciano tra leggenda e storia. Secondo l’archeologo Ermanno Arslam in località Roccelletta di Borgia sarebbe esistita la mitica Scheria (di cui parla Omero nel VI e VII libro dell’Odissea) una confederazione di dodici stati di cui faceva parte il territorio di Gagliato. Le prime notizie documentabili del suo abitato coincidono con quelle di uno dei primi feudatari, Apollonio Morano e risalgono alla seconda metà del XII sec.. Passò poi ai Borgia, principi di Squillace, che lo avevano sottratto ai Morano con la forza. Successivamente tornò ai Morano per poi passare ai marchesi Sanchez. Nel 1774 fu comprato dal marchese Castiglione fino a quando, nel 1799, il borgo aderì al moto giacobino, durante la dominazione francese, assumendo posizioni filo borboniche. Divenuto Luogo del governo di Satriano, nel 1811 fu dichiarato Comune appartenente al comprensorio di Chiaravalle Centrale.

Fiume Ancinale

L’economia di Gagliato è incentrata sull’agricoltura poichè la scarsezza dei pascoli permette l’allevamento solo di piccoli greggi di ovini e caprini. Tra i beni monumentali di questo Comune, da vedere la Chiesa di San Nicola (Matrice) edificata nel XVI secolo e ricostruita nel 1834 a seguito dei danni riportati dal terremoto del 1783. Subì anche i terremoti del 1905 e del 1908, oltre che l’incendio nel 1938. La sua facciata è in stile barocco ed all’interno presenta una navata centrale ed una laterale ed è impreziosita da diversi affreschi realizzati dal pittore Felice Fiori di San Benedetto Ullaro, discepolo del famoso Andrea Cefaly.

Chiesa di San Nicola

Sempre tra i beni monumentali spicca Palazzo Nocita Garito, costruito nel 1920 da maestranze fiorentine, è circondato da una cancellata in ferro battuto interrotta da colonne e conserva splendidi balconi ed eleganti reggimensole. Si tratta di un raro esempio di architettura in stile liberty. Per le vie di Gagliato si apprezzano anche: Palazzo Pelaggi (al cui interno è presente un frantoio del XIX sec.) di dimensioni imponenti, appartenuto ai Castiglione Morelli; Palazzo Garito (XVI sec S.) che fu dimora del marchese Sanchez; Palazzo Sgrò (XVII sec.) caratterizzato da parti decorative in colore rosso mattone sulla facciata principale e poi ancora Palazzo Passafari (XVII sec.).

Vista panoramica

Gagliato è attraversato dal fiume Ancinale, a cui, con molta probalità, si riferisce Plinio il Vecchio nella “Naturalis Historia” citando il fiume Cecino. L’Ancinale è un grosso torrente che per molteplici aspetti è legato alla storia dei paesi di cui attraversa i territori e tra questi, appunto, Gagliato. Plinio il Vecchio lo riporta con il nome di Caecinus e lo classifica tra i fiumi navigabili del Golfo di Squillace. Lo storico greco Tucidide scrive che «Lachete e gli ateniesi, scesi dalle navi… presso il fiume Cecino, catturarono circa trecento locresi che accorrevano per contenere la forza, con Prosseno figlio di Capatone, e sottratte le armi andarono via». La leggenda vuole anche che, risucchiato dalle acque, vi avesse dimora il citaredo locrese Eunomo. Di certo è che le sue acque furono visitate e percorse fin dall’antichità e che costituirono per secoli fonte di benessere. Oggi il fiume Ancinale regala a Gagliato ed ai suoi visitatori il fascino di percorsi naturalistici di grande suggestione.

Per le vie del centro storico

Per le vie del centro storico

 

Testi e immagini sono tratti dalla pubblicazione “Le Terre del Sole“. Foto di Giuseppe Burdino e Celestino Gagliardi.