DAVOLI

La natura del territorio di Davoli ha da sempre avuto un ruolo determinante nella storia di questo Comune. Il suo paesaggio naturale offre la vista su un mare dalle acque limpide e cristalline e dalle innumerevoli tonalità con vasti litorali di sabbia dorata ed imponenti montagne che si affacciano sul mare. 

Chiesa di San Nicola

Santuario della Misericordia

Chiesa di Santa Barbara (Matrice)

I colonizzatori provenienti dalla Grecia trovarono in questo territorio facile approdo nel VII secolo a.c. Il nome di Davoli proviene da Daulia, città della Focile, da dove sarebbero partiti i fondatori. Recenti studi ipotizzano che questo territorio si identifichi con il regno dei Feaci, il popolo che accolse Ulisse dopo il naufragio. Successivamente, nel IX secolo d.C., il luogo vide numerosi insediamenti di Monaci basiliani che fondarono eremi e cenobi. A seguito delle incursioni saracene, le popolazioni locali cercarono rifugio nelle zone collinari dove si insediarono, agli inizi del XIV secolo. Il nucleo urbano si sviluppò successivamente nella zona di S. Barbara e S. Pietro nel 1500, sottomessa ai principi di Satriano. Nel 1571 il territorio fu meta di nobili, dotti e clero, i quali, con i diritti e i privilegi della loro condizione, arricchirono Davoli di palazzi maestosi e la marina di sontuose dimore di villeggiatura, punto di incontro per i giovani dell’epoca che frequentavano rinomatissime scuole di medicina, di “Utroque Jure” e di fisica. A seguito del decreto del 1811, il paese divenne capoluogo di un circondario comprendente i Comuni di Satriano, S. Sostene e S. Andrea.

Portale Palazzo De Barberis

Portale Palazzo De Barberis

Portale Palazzo Valenti

Il territorio, reso fertile dall’abbondanza delle acque, ha favorito Davoli nella possibilità di sviluppare una fiorente agricoltura, infatti si contavano nel territorio ben sette mulini e cinque forge, mentre la parte montana del territorio è estesa a castagneto e faggeto. I Davolesi si distinsero per la lavorazione del legno e del carbone, la concia delle pelli, la produzione di vini, oli pregiati e prodotti caseari che trafficavano sui mercati delle cittadine vicine, specie verso Serra San Bruno. Nella zona del Trono chiamata dai contadini terra bianca, durante gli anni ’30, si cominciò lo sfruttamento industriale dei giacimenti di quarzo e di caolino, che una volta estratti venivano spediti verso il centro e il nord Italia. I migliori acquirenti erano il laboratorio di precisione dell’esercito di Roma, la società Venini di Murano e la Richard Ginori. L’elemento di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico è rappresentato dalla Chiesa di Santa Barbara, edificata fra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500. La struttura è orientata verso est su una piccola altura al centro del Comune, presenta tre portali in pietra che disegnano la facciata dandole uno stile rinascimentale, fra questi, quello centrale ha una nicchia decorata in stile barocco. Degna di nota anche la Chiesa di San Pietro, costruita fra il 1500 ed il 1600. L’interno presenta un’unica navata, alla quale si accede tramite un portale in pietra scolpita a motivi geometrici, decorato con tre volti di angeli scolpiti al di sotto del suo timpano. Nel borgo ritroviamo anche Palazzi nobiliari come Palazzo Gregoraci, con una architettura barocca ed un imponente portale a bugnatura liscia e Palazzo del Ricevitore, risalente al 1816, che riporta questa data nell’incisione sul portale. Si erge a Davoli il Santuario della Misericordia o Maria SS Immacolata che a causa del terremoto del 1783 subì gravi danni. La chiesa è stata costruita con materiali semplici con copertura in legno di castagno e tegole in pietre granitiche lavorate.

Chiesa di San Pietro

Testi e immagini sono tratti dalla pubblicazione “Le Terre del Sole“. Foto di Celestino Gagliardi.